Sommario
- Scheda tecnica
- Posizione in classifica
- Descrizione di C'era un pirata
- Nella scatola base
- Preparazione del gioco da tavolo
- Le regole di C'era un pirata
- La prima partita a C'era un pirata
- Considerazioni e opinioni sul gioco
- Obiettivo didattico di C'era un pirata
- Differenti versioni/edizioni o espansioni
Siete pronti a trasformare un racconto di pirati in una illustrazione?
In C'era un pirata l'obiettivo è proprio quello, ascoltare con attenzione quello che il narratore va a raccontare per poi riuscire a costruire il proprio totem in maniera precisa e più velocemente degli avversari in questo gioco da tavolo competitivo che, con pochi materiali, da vita a partite divertenti e che allenano la memoria, i riflessi e il colpo d'occhio.
Gioco di società per bambini a cura di Gianluca Daffi, che oltre ad essere un docente universitario è psicologo dell'età evolutiva, dei processi cognitivi e delle funzioni esecutive con illustrazioni a cura di Lucio Schiavon ed edito da Erickson, che ringrazio per la copia di recensione inviatami e di cui abbiamo già visto altri giochi da tavolo con finalità educative come Giocadomino Quantità, Zac! Chi è la mano più veloce del West e Zucca e Mucca.
Molto indicato a partire dai 4 anni, da affrontare in quel caso nella modalità più semplificata, scala bene fino a sei giocatori più un narratore che avrà il compito di gestire la partita.
Scheda tecnica
Nel mondo: C'era un Pirata
Edito nel 2017
Ambientazione Astratto
Età minima
4 anni
Numero giocatori
3/6
Durata
15/20 min
Set-up
1 min
Difficoltà
Semplice
Influenza fortuna
Bassa
Adatto per
Famiglie, Bambini
Obiettivi educativi
Motricità, Concentrazione, Combinare
Classificato come
Gioco di ambientazione
Tipologia
Gioco di abilità
In Italia grazie a
Erikson
Consigliato per
ridotta efficienza arti inferiori
Meccaniche di gioco
Posizione in classifica
125° posizione
59° posizione
Andamento in classifica nel tempo
Guarda l'andamento di C'era un Pirata nel tempo rispetto agli altri giochi recensiti su Mi.Gi.Descrizione di C'era un pirata
Il fulcro del gioco è presto spiegato: un narratore descrive quel che vede su una carta e i giocatori dovranno, raccogliendo le carte una ad una, piazzarle sul proprio totem nel corretto ordine e tipologia. Le carte hanno una difficoltà crescente, legata alla descrizione, grazie ad un numero maggiore di elementi a cui si aggiunge il livello più complesso dove la descrizione del totem è libera a cura del narratore, che potrebbe così rendere più complessa la raccolta degli elementi necessari a completare la figura.
C'era un pirata risulta così un gioco di società praticamente astratto e competitivo, dall'elevata rigiocabilità, longevità e interazione, dato che i giocatori si ruberanno le carte vicendevolmente.
Dipendente dalla lingua solo per il narratore, ma che in questo caso è risolvibile conoscendo bene un altro idioma, ci troviamo di fronte ad un gioco da tavolo dalla durata contenuta e dal set-up decisamente veloce e che richiede un piano di gioco più o meno ampio in funzione del numero di giocatori.
La sua modalità permette di scalare molto bene dai 3 ai 6 giocatori e la difficoltà risulta variabile, pur se conviene giocare con gruppi eterogenei a livello d'età dei bambini nel range compreso tra i 4 e i 8/9 perché altrimenti le semplicissime meccaniche nelle prime partite potrebbero influenzare l'andamento della partita.
Ottimi materiali di gioco abbastanza resistenti nel tempo che risultato rifiniti in alcuni particolari, dato che sia la botte che le gemme sono realizzati alla perfezione.
La storia dietro ad una partita
Siete dei pirati e per poter diventare i migliori bucanieri dovrete porre molta attenzione a come comporre il vostro totem, per riuscire a conquistare più pepite degli avversari.
Nella scatola base
- 76 carte oggetti
- 60 carte totem di tre livelli di difficoltà differenti
- 6 tavole bandiera
- 36 pepite
- una botte di legno
- le regole
Preparazione del gioco da tavolo
Si dispongono scoperte sul tavolo tutte le carte oggetti facendo attenzione che i giocatori riescano ad arrivare ad almeno una per tipo.
Dopo aver scelto il livello di difficoltà, tra 1, 2 o 3, si prendono 10 carte e le si piazzano coperte davanti al narratore.
Ogni giocatore prende 1 tavola bandiera e la piazza davanti a se.
Si sorteggia o si sceglie chi sarà il conduttore del gioco e che guiderà gli altri giocatori.
Le regole di C'era un pirata
Il conduttore gira la prima carta totem senza farla vedere a nessuno e inizierà a leggere o descrivere il totem come è raffigurato. In questa fase i giocatori non possono pescare le carte.
Finita la lettura il conduttore darà il via al turno di gioco.
Ogni giocatore dovrà così prendere le carte dal tavolo, una alla volta e posizionarle sulla plancia bandiera nell'ordine che pensa sia corretto. Nel caso non si trovi una carta, perché già presa o perché non la si trova sarà necessario lasciare uno spazio vuoto.
Eventualmente, nel caso di difficoltà da parte dei giocatori il conduttore potrà leggere nuovamente la carta nel corso del turno.
Il primo che completa il totem dovrà così prendere la botte e urlare: All'arrembaggio!
Si girerà così la carta e si controllerà se l'ordine è corretto. Nel caso il giocatore prenderà una pepita, altrimenti dovrà pagare due pepite e se non le ha dovrà andare in negativo.
In quel caso la pepita andrà al giocatore che più si è avvicinato alla soluzione piazzando il più elevato numero di elementi corretti e, in caso di parità, la pepita andrà ad entrambi i giocatori.
Variante di gioco
In funzione dell'età dei bambini si potrà scegliere se giocare al livello 1 (4 elementi da piazzare), 2 (5 elementi) o al 3 livello (6 elementi).
Se nel livello 1 e 2 vi è una descrizione testuale della carta che si potrà leggere nel livello tre dovrà essere il conduttore a cercare di spiegare bene la carta, rendendo più complesso il gioco.
La prima partita a C'era un pirata
Prima di fare una partita di prova è necessario giocare a carte scoperte almeno una manches. In questo caso viene letta la carta mostrandola a tutti e poi si spiega come piazzare gli elementi, facendo attenzione a far capire da dove partire a piazzare gli elementi ovvero dalla testa del pirata che va messa più o meno in centro alla pila.
Considerazioni e opinioni sul gioco
C'era un pirata è un gioco davvero divertente e indicato a spiegare come è importante stare attenti mentre gli altri ascoltano. Per questo motivo va bene in situazioni familiari o tranquille, dove è possibile evitare confusioni sonore dettate da rumori, musica, vociare di altre persone. Le illustrazioni e i materiali sono decisamente acchiappa bambini (attenzione alle pepite che potrebbero schizzare in ogni dove e per questo consiglio un piccolo contenitore dove porle durante il gioco) e le partite risultano divertenti e altamente rigiocabili, a patto di non esagerare per evitare la classica assuefazione.
Obiettivo didattico di C'era un pirata
Mi sembra di capire che vi sono due differenti obiettivi in funzione se si è giocatori o conduttori.
Per i giocatori le funzioni esecutive soddisfatte vengono ben descritte nelle regole:
- Autoregolazione emotiva: gestire le proprie emozioni
- Inibizione della risposta: ragionare su quanto si sta per fare ed eventualmente a rettificare quanto staremmo per fare impulsivamente
- Memoria di lavoro: tenere a mente prima di eseguire
- Attenzione focalizzata: comprendere quali sono gli elementi importanti fra tutti
- Pianificazione: capire la corretta sequenza delle azioni da effettuare
- Flessibilità: la capacità di adattarsi al variare delle carte in tavola
Differenti versioni/edizioni o espansioni
Della stessa serie si può trovare Occhio ai Vichinghi e Mano Lesta, di cui vi parlo in altra recensione.
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