
Continuiamo la rassegna di giochi da tavolo educativi della Erickson, che ringrazio per le varie copie di valutazione inviatami, con un titolo indicato per chi vuole iniziare ad introdurre le prime operazioni matematiche o cogliere l'occasione per far allenare i più piccoli nella somma e nelle sottrazioni. Vi parlerò così di Manolesta, gioco di società della linea Giocare per Crescere a cura di Gianluca Daffi, psicologo dell'età infantile, di cui abbiamo già visto C'era un pirata che si accomuna con questo titolo per le splendide gemme all'interno della scatola.
Scheda tecnica
Nel mondo: Manolesta
Edito nel 2017
Ambientazione Astratto
Età minima
5 anni
Numero giocatori
2/6
Durata
15/20 min
Set-up
2 min
Difficoltà
Semplice
Influenza fortuna
Bassa
Adatto per
Famiglie, Bambini
Obiettivi educativi
Motricità, Concentrazione, Contare
Classificato come
Gioco di ambientazione
Tipologia
Gioco di carte, Gioco di abilità
In Italia grazie a
Erikson
Consigliato per
ridotta efficienza arti inferiori
Posizione in classifica
62° posizione
Andamento in classifica nel tempo
Guarda l'andamento di Manolesta nel tempo rispetto agli altri giochi recensiti su Mi.Gi.Descrizione di Manolesta
Questo gioco da tavolo per bambini dai 5 anni in su combina la prontezza dei riflessi, l'esame dei particolari e delle elementari operazioni matematiche come la somma e la sottrazione. I bambini infatti, esaminando gli elementi in tavola, dovranno compiere il prima possibile una particolare mossa nel numero esatto di volte, a seguito di veloce calcolo.
Manolesta, competitivo, meritocratico, simmetrico e astratto gioco di società presenta una decisa interazione da parte dei giocatori, in differente maniera in funzione del numero di partecipanti e totale assenza di dipendenza della lingua nei pratici materiali, che son poi due mazzi di carte differenti e un sacchetto di gemme.
Conseguentemente il set-up delle partite è abbastanza immediato, a patto di non aver scombinato tutte le carte, in partite con una buona scalabilità. Ogni partita presenta poi una durata contenuta, tipica dei filler, assente profondità e ottima rigiocabilità con conseguente longevità complessiva.
Si può partire a giocare dai 4 anni ma non prevede che si possa giocare con bambini di età differente, a causa della abilità differente in funzione degli anni di ogni bambino.
Per dire, di mio ho provato a giocarci con due bimbe, una di 5 anni l'altra di 7, con estrema difficoltà della bimba di 5 a tenere il passo a causa della maggior difficoltà a fare i calcoli.
Nella scatola base
- 60 carte gesti divise in tre tipologie di gesti
- 60 carte numeri divise in 6 tipologie di numeri (4 per sfondo colorato)
- 30 pepite
- le regole
Preparazione del gioco da tavolo
Nel caso di prima partita le carte saranno già divise e bisognerà mescolare bene i due mazzi.
Diversamente sarà necessario controllare che i due mazzi siano divisi.
Ai giocatori si dovranno dare le carte, dei due mazzi, secondo il numero definito nelle regole in funzione del numero dei giocatori che partecipano alla partita.
Si dovranno poi distribuire tutte le pepite tra i giocatori secondo lo specchietto a seguire.
I giocatori posizionano i due mazzi di fronte a se.
Le regole di Manolesta
Le regole cambiano leggermente se si è in due giocatori o in più ottimizzandone la scalabilità.
Il concetto è che avviene sempre una sfida tra due giocatori ma se vi sono le condizioni dovranno partecipare tutti i giocatori alla run.
Regole per due giocatori
Al via ogni giocatore gira una carta da ognuno dei due mazzi avendo così davanti una carta gesti e una numeri.
Le carte, sommate con quelle dell'avversario, andranno a identificare che gesto fare e quante volte.
Quale gesto fare
Vi sono tre gesti:
- battere le mani sul tavolo
- battere le mani
- battere le mani sopra la testa
Se le due carte hanno lo stesso gesto i giocatori dovranno fare quello, se il gesto è differente dovranno fare il gesto NON segnato sulle carte, ricordandoselo.
Quante volte fare il gesto
Sono le carte numero a identificare quante volte fare il gesto.
Se le carte numero hanno lo stesso colore di sfondo fra di loro il gesto si dovrà fare la somma delle carte (quindi ad esempio 3+1). Se hanno un colore di sfondo differente si dovranno fare la differenza fra le due carte dove il numero minore viene sottratto al numero maggiore.
Nel caso questa differenza sia 0 allora il giocatore dovrà urlare MANOLESTA.
Il primo giocatore che riesce ad eseguire il gesto, o a urlare manolesta vince una pepita dall'avversario.
Regole per più di due giocatori
Per più giocatori valgono le regole sopra descritte, quindi ci si sfida due giocatori alla volta e sempre con il giocatore alla propria destra ma, nel caso vi siano due carte con personaggi differenti (uomo e donna) allora tutti i giocatori dovranno fare a gara a chi riesce a far per primo il gesto corretto.
Condizioni di vittoria
Vince chi riesce a fregare tutte le pepite agli avversari o chi avrà più pepite al termine dei mazzi.
Varianti di gioco
Per i giocatori con difficoltà di calcolo, ad esempio sotto ai 6/6 anni e mezzo si può decidere di:
- carte di colore uguale il gesto si fa due volte
- se di colore diverso 1 volta
- se numero uguale bisogna urlare manolesta
Se anche così è difficile si toglieranno le carte numeri e un adulto, che non entra in partita, girerà lui la carta numeri mentre gli altri girano le carte gesti.
La prima partita a Manolesta
Conviene far alcuni giri di prova. Per farlo è sufficiente giocare a mani scoperte e spiegare i differenti casi, di azione da eseguire e di come calcolare il numero di volte in cui ripeterla.
Considerazioni e opinioni sul gioco
Manolesta è un ottimo gioco astratto, competitivo, simmetrico per due giocatori che scala bene per più partecipanti a patto di utilizzare le varianti di gioco nel caso vi siano differenti età e bambini sotto ai 6/6 anni e mezzo che non riescono a far ancora bene i calcoli.
Nel mio caso l'ho provato in vari scenari, solo in due o in tre e con una bimba di 5 e una di 7 insieme. Senza utilizzare la varianti è diventato infatti frustrante per la piccola che non riusciva a reggere il ritmo della grande ma utilizzandole al contrario entrambe han potuto partecipare attivamente e ad armi, più o meno, pari. Dico pari perché comunque tra l'età 5 e 7, oltre che a livello soggettivo, vi è una bella disparità anche solo nell'entrare in partita.
I materiali, semplicissimi, oltre ad essere privi di dipendenza della lingua sono abbastanza resistenti e il set-up è immediato nel caso il gioco sia stato riposto con i due mazzi separati. La durata è di ogni partita è quella di un filler, quindi sotto i 30 minuti e una volta comprese le meccaniche e i gesti non vi è alcuna difficoltà di esecuzione nel caso si conoscano le basilari operazioni matematiche.
Altamente rigiocabile, meglio se sempre con persone nuove pur se chi conosce i gesti in questo caso partirà decisamente avvantaggiato, risulta ad alta interazione anche per più di due giocatori pur se alcuni non saranno direttamente ad eseguire azioni ma dovranno mantenere desta l'attenzione.
Il fattore aleatorio, dato dalla meccanica di pesca delle carte, è ininfluente ai fini del gioco e serve solo a creare manche sempre differenti.
Complessivamente risulta così un ottimo gioco didattico che però, come molti altri giochi educativi, richiede lavoro mentale per i più piccoli e per questo non va affrontato in momenti in cui sono stanchi e in cui è meglio scegliere giochi in cui non vi è da pensare.
Obiettivo didattico di Manolesta
Gli obiettivi didattici di Manolesta sono gli stessi di C'era un pirata a cui si aggiunge un più marcato aspetto di confronto con gli altri dato che in alcuni casi sarà necessario effettuare una discussione per decidere chi ha vinto.
Differenti versioni
Della stessa serie si può trovare Occhio ai Vichinghi e C'era un pirata, di cui vi ho parlato in altra recensione.
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