Il puzzle è un gioco di pazienza e attenzione che consiste nel ricomporre un’immagine (generalmente rettangolare) suddivisa in frammenti. Chi non si è mai cimentato almeno una volta nella vita con un puzzle? Va bene, nel mondo esisterà qualcuno che non ha mai giocato con un puzzle, ma può sempre rimediare! Infatti le ragioni per cui scegliere un gioco da tavolo di questo tipo (già i puzzle sono una sottocategoria dei giochi in scatola) come momento di svago sono davvero tante, quindi cercheremo di chiarirne alcune, spiegare perché i puzzle sono una perfetta attività ludica, in poche parole, vogliamo aiutarvi a saperne di più. Attenzione che, una volta entrati in questo universo, può essere davvero difficile uscirne!
Perché giocare a comporre un puzzle?
Il puzzle è un gioco molto antico e se non è mai passato di moda un motivo ci sarà. Infatti comporre una immagine ricercando tutti i pezzi necessari ad incastrarsi fra di loro è un’attività rilassante, antistress e mantiene la mente allenata. Per alcune persone questi giochi sono uno hobby, per altre una vera e propria mania alla quale dedicare diverse ore alla settimana e, perché no, utilizzare le immagini ricomposte per arredare casa con un tocco di originalità.
Per i bambini giocare con i puzzle è divertente ed educativo allo stesso tempo, nonché utile a sviluppare molte abilità in fase di sviluppo. Tuttavia molti genitori, impazienti di stimolare le capacità dei propri figli fin dalla tenera età, ricercano in commercio già puzzle per bambini di 2 anni che però non troveranno mai. Questo perché questo gioco di pazienza non è un’attività da fare a partire da quell'età, ma dai 3 anni in su. Infatti, anche se dipende dal singolo caso, un bimbo fino ai 2 anni potrebbe non avere la manualità o la comprensione della logica con cui realizzare il “rompicapo”.
Il puzzle come attività di coppia o per allenare la mente e la motricità
Se fare i puzzle contribuisce già a migliorare il benessere mentale di un singolo individuo, per la vita di coppia è un vero toccasana. Infatti dedicarsi all'attività dei puzzle con il proprio partner/fidanzato/a serve a trascorrere del tempo di qualità insieme, impegnandosi a sviluppare un progetto comune e aumentare così la sintonia della coppia.
Per i più piccoli, invece, questi giochi, da pochi pezzi facili ovviamente, non solo servono a sviluppare le abilità cognitive ma anche quelle motorie, esercitando la coordinazione mente/mano.
I puzzle per anziani, invece, servono ad allenare la memoria e a mantenere la mente vigile e attiva. Inoltre dedicarsi ad attività stimolanti per il cervello aiuta gli anziani ad evitare stati di depressione e demotivazione dovuti all'età. Senza sottovalutare, poi, che questi giochi possono essere un piacevole intrattenimento per gli anziani da fare anche con i nipotini!
Come scegliere un puzzle: consigli utili
Rispetto al passato, oggi in commercio esiste una vasta gamma di puzzle e orientarsi non è per niente facile. E’ fondamentale nella scelta procedere con un approccio scientifico, tenendo conto di alcuni fattori che possono indirizzare verso il puzzle più adatto alle proprie abilità ed esigenze.
Determinare la difficoltà di un puzzle
La difficoltà complessiva di un puzzle è determinata anzitutto dal numero di pezzi che lo compone: più pezzi equivale ad una maggiore difficoltà, meno pezzi corrisponde ad un livello più facile. Un’altra componente che identifica la difficoltà di un puzzle è il soggetto, ossia un puzzle con disegni e colori diversi è più facile, mentre un disegno uguale oppure con tonalità e sfumature di colori molto simili rende il gioco più difficile, in quanto i pezzi vanno provati tutti perché simili.
Il soggetto di un puzzle
Le tipologie di soggetto di un puzzle, aldilà delle preferenze e gusti individuali, si dividono in macrocategorie o filoni di soggetti che meglio si adattano ai vari tipi di giocatori:
I puzzle per bambini hanno soprattutto soggetti Disney, animali e televisione/cinema come Marvel;
I puzzle per adulti hanno soggetti più complicati che una volta terminati possono essere usati come complementi d’arredo. Alcuni esempi: Escher, planisfero, Klimt, fantasy, Guernica, Mordillo, ecc.
Il numero di pezzi di un puzzle
Il numero di pezzi di un puzzle determina la difficoltà maggiore o minore di un puzzle (più pezzi più difficile, meno pezzi meno difficile). Per chiarire meglio il concetto, senza sparare numeri a caso, è utile fare qualche esempio nel dettaglio.
I puzzle per bambini sono composti mediamente da 24 o 100 pezzi, i quali in alcuni casi sono più grandi e semplici da afferrare e incastrare rispetto a quelli con maggiori pezzi. Man mano che i bambini crescono possono passare a provare i puzzle da 500/1000 pezzi, considerando che quelli da 1000 sono da ritenersi già puzzle introduttivi per adulti. I puzzle a media difficoltà sono composti da: 1500, 2000, 3000, 4000 e 5000 pezzi.
Infine si hanno i puzzle da 6000 pezzi in su che sono decisamente più complicati e lunghi da risolvere, oltre ad essere grandi da realizzare e da appendere. I tagli dei puzzle di questo tipo sono distribuiti in: 9000, 10000, 13200, 18000, 24000, 32000 pezzi. Troppi pezzi? Bene, può consolare il fatto che esistono puzzle con un numero di pezzi ancora maggiore anche se sono da considerarsi rari e unici, solo per veri esperti.
I puzzle speciali e particolari
In commercio sono presenti puzzle diversi dal classico formato rettangolare (chiamati anche puzzle 2D) oppure composti da pezzi particolari così come il tipo di stampa che riproducono. I puzzle speciali più diffusi sono:
- Puzzle panorama: sono rettangolari ma con il lato orizzontale allungato come una foto panoramica;
- Puzzle XXL: con pezzi più grandi del normale, adatti per i più piccoli;
- Puzzle con colori metallizzati: il soggetto ha colori particolari ottenuti con vernici metallizzate (oro, argento o in genere colori metallici);
- Puzzle fluorescenti: la superficie si illumina al buio, grazie al tipo di colore utilizzato per il soggetto che si carica alla luce diurna/artificiale;
- Tappeto puzzle: è un puzzle da pavimento caratterizzato in genere da pezzi più grandi, a volte con forme strane e morbido da calpestare. Questa tipologia di puzzle è indicata per i bambini.
I puzzle 3D
I puzzle 3d sono il prodotto di ultima generazione del settore e si distinguono completamente dal classico puzzle 2D. Infatti la tipologia in 3d, oltre che in larghezza e in lunghezza, si sviluppa anche in altezza. Questo vuol dire che è possibile realizzare soggetti tridimensionali che, una volta assemblati, costituiscono dei perfetti oggetti d’arredo. In alcuni casi i pezzi dei puzzle in 3d sono in plastica e non in cartone, oltre ad essere spesso ricurvi per incastrarsi meglio e dare vita anche ad oggetti sferici.
I puzzle 4D
I puzzle in 4 dimensioni sono una decisa novità. Sono come i puzzle in 3D ma oltre ad larghezza, lunghezza e altezza aggiungono una quarta dimensione, ovvero quella temporale.
In questi puzzle infatti, una volta completati i diversi piani che li rendono tridimensionali, sarà necessario posizionare elementi salienti nell'ordine temporale in cui sono comparsi.
Data la peculiarità di questa tipologia di gioco i puzzle 4D si prestano per realizzare giochi educativi che spiegano l'evoluzione di una data città o di una data cultura e, in alcuni casi, sono legati ad episodi di narrativa scritta o televisiva come libri, fumetti e serie tv.
I puzzle game o giochi da tavolo con meccaniche puzzle
Esistono giochi da tavolo le cui procedure sfruttano il meccanismo del puzzle, ovvero la “ricomposizione di frammenti nel corretto ordine”. Tra gli esempi si ha le Leggende di Andor e ancora di più Sagrada, in cui da metà partita in poi, è necessario trovare la migliore combinazione per riuscire a piazzare i dadi.
In questa categoria si inseriscono quindi a pieno titolo le Escape Puzzle, ovvero dei puzzle che una volta completati mostrano sull'immagine diversi enigmi che, una volta completati fra di loro portano ad una data soluzione.
I rompicapo metallici o di legno
Nel genere puzzle rientrano anche i cosiddetti rompicapo, realizzati in metallo o in legno. Questi sono dei giochi in cui bisogna riuscire a scomporre e comporre un determinato oggetto. Le difficoltà del gioco sono differenti e sono date dai diversi incastri/mosse necessarie per smontare e rimontare l’oggetto-enigma.
La storia del puzzle
L’invenzione del primo puzzle risale al 1760 ed è attribuita al cartografo e incisore londinese John Spilsbury. Infatti Spilsbury realizzò il primo esemplare su un foglio di legno duro, a tema geografico, tagliando i confini di ogni nazione con un seghetto. Ha così inizio la storia del puzzle! I primi erano molto costosi in quanto realizzati in legno pregiato (cedro e mogano) e ad opera di artigiani specializzati nel produrre mappe che dipingevano o incollavano su tavole di legno le varie rappresentazioni geografiche.
Dunque, dati i soggetti, i puzzle hanno per tutto il XVIII secolo un impiego pedagogico-istruttivo. Questi giochi erano di fatto utilizzati non solo per insegnare la geografia ai bambini, ma anche come supporto per avere più dimestichezza con la storia dei re e gli episodi biblici.
Solo verso la fine del secolo, poi pienamente nel XIX secolo, iniziano a realizzarsi puzzle più ludici con soggetti leggeri e divertenti che danno il via a questo gioco così come lo si conosce oggi. Una storia dunque lunga quella del puzzle e destinata a proseguire ancora per molto tempo.
Le marche più famose di puzzle
Rispetto agli artigiani che realizzarono i primi prototipi, oggi esistono molte marche di puzzle famose e specializzate nelle varie categorie. Ad esempio i puzzle per adulti migliori sono realizzati dalla Ravensburger e dalla Educa, mentre per i più piccoli esistono la Djeco e la Clementoni. Quest’ultima, però, sviluppa titoli anche per adulti.
Come organizzare la composizione di un puzzle e quali accessori usare
A meno che non si tratti di un puzzle di pochi pezzi da completare nell’arco di qualche ora o massimo alcuni giorni, bisogna organizzare per bene il lavoro e servirsi di alcuni accessori per puzzle. Innanzitutto, in base alle dimensioni, è consigliabile utilizzare come base per il puzzle un tavolo dedicato, in modo da avere tutto sempre a disposizione e per il tempo necessario a completare il puzzle. Se si ha intenzione di incorniciare il puzzle, è raccomandabile comporlo direttamente su una base apposita. In alternativa, se non si ha spazio a disposizione in casa, si possono acquistare tappetini per puzzle in feltro e antiscivolo che permettono di arrotolare e riporre il tutto in attesa di poterlo finire.
Una volta realizzato, con un’apposita colla per puzzle, è possibile incollare i pezzi alla base e applicare una cornice. Tra le cornici per puzzle quella più indicata è la tipologia a giorno, ovvero costituita da un semplice telaio con vetro a protezione fissato mediante graffette. Piazzato il vetro, il puzzle è pronto per essere appeso al muro e decorare casa.
I trucchi per fare un puzzle
Per facilitare il lavoro, è bene seguire alcune tecniche per fare un puzzle. Come prima cosa bisogna partire dalla cornice, organizzare per colori, individuare e predisporre lo spazio ideale dove fare un puzzle. Si deve procedere, poi, completando prima le parti più semplici e scomponendo l’area del puzzle in piccole aree, da chiudere e unire alla fine.
E se mancano dei pezzi di un puzzle?
Spesso accade che, quando si è in procinto di completare un puzzle, ci si rende conto che manca un pezzo! Sia che il pezzo mancante sia stato perso o non stampato, prima di farsi prendere dal panico e da crisi isteriche, è bene sapere che esistono due alternative per risolvere il problema:
- Fare richiesta del pezzo mancante alla casa madre (ma non sempre è inviato);
- Si può provare a stamparlo da soli.
Come richiedere un pezzo del puzzle mancante
Generalmente le grandi case di produzione di puzzle hanno un modulo per la richiesta dei pezzi mancanti, come ad esempio Clementoni e Ravensburger.
Tuttavia non è sempre possibile l’invio di pezzi mancanti di un puzzle. Ad esempio la Ravensburger fa sapere che per soggetti fino a 5.000 pezzi non si possono inviare singoli pezzi, dato che ci sono piccole differenze di colore dovute al processo di stampa. Inoltre i punzoni dopo un determinato numero di stampe, mediamente 60.000 copie, sono ricostruiti per evitare di realizzare puzzle uguali e con pezzi che si adattano alle edizioni precedenti con lo stesso disegno.
Inoltre in questo modo si evita che gli stessi punzoni, dopo un’elevata produzione, possano creare pezzi sbavati o non tagliati bene. Questo serve, dunque, a garantire ai consumatori sempre un elevato standard di qualità. Al contrario, comunica la Ravensburger, è possibile inviare singoli pezzi mancanti di puzzle da 9.000 e 18.000 pezzi.
Come stampare da soli un pezzo mancante del puzzle
Se la richiesta del pezzo mancante alla casa produttrice non è andata a buon fine, esiste un altro sistema, più artigianale e complesso da realizzare ma comunque sicuro. In pratica consiste nello stampare da soli il pezzo mancante del puzzle, ma come fare? Si fotografa e si stampa il soggetto del puzzle, l’intera immagine o la parte dove vi è il pezzo mancante. Poi si deve cartonare l’immagine stampata, incollandola su un cartoncino, e una volta sovrapposto il puzzle, si ricostruisce il singolo pezzo mancante, ritagliandolo perfettamente a misura.
Sicuramente questo è un metodo che necessita di una certa dose di manualità e un po’ di esperienza che per alcuni può sembrare impensabile mentre per un vero appassionato non è altro che un modo per riuscire a completare il puzzle.
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